Individuati i neuroni dell’aggressività femminile

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 23 settembre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Mezzo selezionato dall’evoluzione per risolvere i conflitti e le difficoltà di rapporto nel mondo animale, e non solo, l’aggressività è espressa da entrambi i sessi, ma spesso è presente nei maschi ad un livello più elevato, e per tale ragione è stata studiata maggiormente nel sesso maschile.

Un nuovo studio ha gettato luce sulle basi cellulari dei processi ipotalamici connessi con l’aggressività femminile.

Koichi Hashikawa e colleghi hanno studiato le cellule Esr1+, site nella porzione ventrolaterale dell’ipotalamo ventromediale e note per la loro influenza sul comportamento sessuale femminile, scoprendo con sorpresa un nuovo ruolo per questa popolazione neuronica. Le cellule Esr1+ sembrano essere infatti implicate nelle azioni di aggressione poste in essere dalle femmine.

La ricerca di Hashikawa e colleghi ha anche rivelato una suddivisione compartimentale, anatomica e molecolare, nella sede ipotalamica di questa popolazione cellulare; tale ripartizione separa e distingue la base neurobiologica della sessualità da quella dell’aggressività.

(Hashikawa K., et al. Esr1+ cells in the ventromedial hypothalamus control female aggression. Nature Neuroscience Epub ahead of print doi:10.1038/nn.4644, 2017).

La provenienza degli autori è la seguente: Neuroscience Institute New York School of Medicine, New York, New York (USA); Neuroscience Institute, New York School of Medicine, New York, New York (USA); Department of Physiology, Medical college of Xiamen University, Xiamen, Fujian (Cina); Center for Neural Science, New York University, New York, New York (USA); Department of Brain and Cognitive Sciences, DGIST, Daegu (Corea); Department of Psychiatry, New York School of Medicine, New York, New York (USA); Emotional Brain Institute, New York School of Medicine, New York, New York (USA).

Studi recenti nel topo hanno dimostrato che le cellule nervose della parte ventrolaterale dell’ipotalamo ventromediale (VMHvl, da ventromedial hypothalamus, ventro lateral), che esprimono il recettore α per gli estrogeni (Esr1) e il recettore del progesterone, sono essenziali per il comportamento aggressivo dei maschi. Tali studi sembrano dimostrare che questi neuroni non hanno un ruolo nell’aggressività delle femmine.

La sperimentazione condotta da Koichi Hashikawa e colleghi, in contrasto con questi esiti recenti, dimostra che le cellule VMHvlEsr1+ sono indispensabili per il comportamento aggressivo delle femmine. Infatti, questa popolazione cellulare era attiva quando le femmine attaccavano naturalmente. Nelle manipolazioni sperimentali, l’inattivazione di questi neuroni riduceva drasticamente l’aggressione femminile, mentre la loro attivazione mediante stimolazione causava l’attacco da parte delle femmine.

L’analisi dell’aggregato nucleare ipotalamico VMHvl ha rivelato l’esistenza di due comparti anatomicamente distinguibili, che hanno mostrato differente espressione genica, differenti proiezioni e differenti patterns di attivazione dopo l’accoppiamento e dopo la lotta seguita all’espressione di aggressività.

Dai risultati di questo studio si può desumere l’esistenza di un ruolo essenziale del settore ventrolaterale dell’ipotalamo ventromediale, sia nell’aggressività dei maschi che in quella delle femmine, e si acquisisce la nuova nozione di una suddivisione in due parti del VMHvl femminile, corrispondenti alla base neurale di due distinti aspetti fisiologici e comportamentali, l’uno di legame sociale biologicamente associato alla riproduzione, e l’altro di rottura sociale prodotta dall’aggressione.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-23 settembre 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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